Il patriarcato, ma di che cosa è il nome ? – Marie-Claude Lacroix

@ Geoffroy Mottart – https://geoffroymottart.com/

In vista di Pipol 11, i clinici si interrogano, riflettono su diversi aspetti, tentano di avvicinarne alcuni elementi con chiarezza. Questo è il lavoro di messa a fuoco del telescopio astronomico, ma anche dell’illuminazione della caverna…

I quattro testi di questa consegna esplorano alcune sfaccettature del patriarcato.

Da un lato, il padre feroce. Sia nella sua volontà di essere « il padre che proferisce la legge su tutto », sia nella tirannia dei suoi eccessi di godimento, senza funzione civilizzatrice.

Dall’altro, il discorso woke. « Denunciando l’arbitrarietà del patriarcato »[1], non si farebbe che instaurare un altro arbitrario, sostituendo un godimento con un altro, con un effetto di vacillamento del legame sociale poiché fondato sull’esclusione di quello, e di quelli, che sono non-conformi.

Valerie Binard invita a leggere La nuit des pères di Gaëlle Josse. L’autrice vi traccia, con tatto e poesia, un percorso d’infanzia all’ « ombra della figura di un padre feroce », il quale è guida di alta montagna. Per crescere, ciascuno dei figli – la narratrice e suo fratello – hanno costruito un modo di sfuggire al soffocamento. Sull’orlo dell’oblio, il padre farà luce sull’orrore che fu il proprio, umanizzando il padre che egli fu, e apportando un certo sollievo alla narratrice.

René Raggenbass ricorda l’interpretazione di Lacan agli studenti nel 68 : « Quello a cui aspirate come rivoluzionari è a un padrone. L’avrete ! ». Ebbene, ce l’abbiamo. Ed egli propone di collegare il wokismo non al « ritorno » del patriarcato, ma a « una tirannia del godimento sotto le spoglie di ideali gruppali ».

Françoise Denan esplora il woke at work. Nelle imprese attuali le preoccupazioni woke con un effetto di superio feroce, hanno rimpiazzato il paternalismo industriale e il sistema familistico ben-pensante. Gli ideali del Padre – e le sue prescrizioni per tutti –, hanno lasciato il posto alla rivendicazione di godimenti plurali. Nell’epoca del capitalismo storico, il legame era preservato attraverso le lotte sociali, sindacali… Quale nuova forma del legame potrebbe esistere oggi ?

Céline Menghi evoca il percorso di William Blake, autore del poema « Nobodaddy », alla ricerca dell’equilibrio tra scrittura e disegno, per lasciare la traccia delle visioni che lo attraversavano fin dall’infanzia. Un uomo che si oppone al « dissenso razionalista », alla filosofia e alla scienza empiriche.

Tuttavia, oltre la precisione con la quale ciascuno degli autori regola la nostra visione di ciò che si può derubricare sotto la voce « patriarcato », ciò che riunisce questi testi è l’apertura che vi apportano : prendere come bussola la psicoanalisi, costituisce una possibilità per ciascun soggetto alle prese con il « dolore di vivere », o con la « tirannia del godimento dell’Ideale ».

Dal lato della vite micrometrica o della torcia fuligginosa, la psicoanalisi, – attraverso i suoi approcci teorici o la sua pratica – si dimostra strumento di delucidazione. E soprattutto supporto all’invenzione di ciascUno.

[1]Berkane-Goumet S., « Il discorso woke, un nuovo rapporto ? », testo di orientamento, Nobodaddy, blog Pipol 11, 26 Febbraio 2023.

Traduzione : Massimo Grassano
Revisione : Laura Pacati

Immagine : @ Geoffroy Mottart