Questo Nobodaddy sorvola l’Asia, gli Stati Uniti e l’Europa. Viaggio dove si scoprono le vestigia dell’ordine patriarcale sulle quali si erge un ordine di ferro.
Secondo Félix Rueda, la «realtà» si trova riconfigurata, poiché quest’ultima è fondata fin d’ora sulla « presa in considerazione dell’ingiustizia distributiva che sarebbe in gioco in ogni differenza ». Questa dimensione discorsiva crea così una zona di incertezza tra la censura e la libertà di espressione, di cui una manifestazione sintomatica è il wokismo.
In Pakistan, Armelle Guivarch, attraverso il film Joyland, ci mostra la smorfia graffiante di un patriarcato che affronta la modernità, dove le donne trans sono esibite e ridotte allo scarto che risveglia il desiderio, dove l’uomo sposato si ritrova in impasse e dove la sposa si inabissa in un ravage mortale.
Un po’più a est, in Cina, Roberto Cavasola abbozza i lineamenti di un paese in cui la tradizione familiare e il comunismo si sposano con il discorso capitalista. L’emancipazione della donna ha il suo rovescio, poiché la sua vita professionale è spesso ridotta a una seduzione commerciale e se, superata la trentina, non è ancora sposata, sarà una « left over ». Quanto alla madre sposa, cercherà di imporre la sua legge riguardo al destino della sua prole.
Con la fantastica serie televisiva co-diretta da Tim Burton, Mercoledì, Omar Battisti ci fa intravedere come lo spettro della volontà fuorilegge si diffonda all’interno del liceo Nevermore Academy. Mercoledì Addams, bandita dal suo vecchio liceo per un passaggio all’atto, si ritrova lì. Esclusa dalla dimensione della norma al pari dei suoi compagni, mentre tutti restano ostaggi della volontà materna, Mercoledì riesce a bucarla. Infatti, sotto il disprezzo resta l’amore sepolto : l’ordine del reale sarà in questo modo sigillato, poiché vi si trasmette una modalità di esistenza particolarizzata.
L’epoca in cui si va a caccia della parola, per cogliervi la cattiva intenzione, si è ampiamente distillata. Il discorso amoroso ne soffre. Ma coraggioso, non ha detto la sua ultima parola, secondo Véronique Pannetier, poiché è intrinsecamente legato al corpo facendo posto a un Altro indecifrabile e con il quale l’audacia dell’invenzione è sempre di casa.
Buon sorvolo a voi !
Traduzione : Laura Pacati
Revisione : Massimo Grassano
Immagine : © Emmanuel Kervyn